ZONE LIMITROFE
Limitrofo, in genere riferito a zone geografiche o territori, significa confinante, adiacente, situato immediatamente oltre i confini.
Le mie ZONE LIMITROFE parlano di territori oltre i confini della mente, spazi quasi immaginari che mostrano resti, scheletri di acciaio, viscere di architettura come quinte scenografiche abbandonate.
La luce è soggetto e protagonista, irrompe nelle tenebre con una forza ancora più grande grazie alla totale oscurità, che svela con timidezza angoli e spazi nel buio lontano ai limiti della visibilità, oltre lo sguardo, ambienti dimenticati utili solo a rivelare l’energia raggiante, una forza misteriosa e viva.
La Tecnica
Sono uno sperimentatore della fotografia a tutto campo, sono artigiano e autore di tutte le mie immagini, fotografo con ogni mezzo, sviluppo in tutti i metodi e stampo seguendo le tecniche più interessanti e complicate della storia della fotografia.
ZONE LIMITROFE è un progetto che si riassume in pochi termini, pellicola, sistema zonale, carta fotosensibile alla gelatina d’argento.
Ho usato fotocamere grande formato e pellicole interpretate e sviluppate in modo da ottenere dei neri misteriosi, ma sempre ben presenti e delle luci in grado di abbagliare, ma senza cancellare il proprio passaggio.
Grazie alla pratica del sistema zonale e all’uso dei materiali sensibili, ogni singolo scatto contiene nello stesso tempo verità e sogno, sfida e ricerca, pazienza e adrenalina.
In questo tipo di fotografia ogni scatto è calcolato seguendo una rigorosa lettura esposimetrica a zone e ogni pellicola trattata con uno sviluppo su misura, tutto quello che deve apparire nella foto va immaginato prima e tutti i vari passaggi fino alla stampa tra le mani, devono consegnare l’immagine della mente, tutto il procedimento chimico/mentale è necessario per portare chi guarda all’interno della foto stessa, all’interno del proprio pensiero.
Le stampe sono state realizzate su una carta fotografica considerata tra le migliori al mondo, carta fotosensibile ai sali d’argento ORIENTAL non più prodotta, ed il metodo di sviluppo della carta a doppio rivelatore, fornisce immagini dalla qualità e profondità irraggiungibili dalle moderne tecnologie e dalla gran parte dei trattamenti esistenti.
Argento della pellicola e argento di questa meravigliosa carta, riempiono di dettagli la stampa, superando la visione originale data dall’occhio umano.
Curiosità operative
Il diaframma più chiuso: f 64
Il tempo di posa più lungo: 90 minuti
La pellicola meno sensibile: iso 3
La giornata con più foto: 6 scatti
L’inquadratura più veloce: 8 minuti
Numero scatti di prova: 0
Numero scatti doppi: 0
Fotografie sbagliate: 4 Motivi: sottoesposizione, micromosso
Numero autorizzazioni richieste per accedere alle strutture: 0
Escursiomi fallite: 2 Motivi: pizzicati sul posto senza autorizzazioni
Numero arresti: 0
Fughe dal posto: 1